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L’oppio

L’oppio è un lattice denso che si ottiene dall’incisione delle capsule non mature del papaver somniferum, pianta erbacea alta circa un metro con foglie ondulate di colorazione verde intenso con fiori rosa, bianchi o purpurei. Viene ricavato per essudazione dall’incisione delle capsule immature, raccolto per raschiamento, messo in contenitori, quindi rimestato e fatto essiccare. Generalmente si presenta come una massa bruna ed esposta all’aria annerisce, ha un odore acre, e un sapore amaro. Viene solitamente confezionato in flaconi contenenti polvere di oppio oppure in “pani” di peso variabile. Può essere mangiato o più comunemente inalato e fumato.

L’oppio contiene diversi tipi di alcaloidi, composti organici azotati che agiscono sul sistema nervoso centrale. L’azione farmacologica e terapeutica dell’oppio è dovuta principalmente alla morfina che fra i numerosi alcaloidi contenuti, è quello più attivo e che è contenuto in proporzioni maggiori.
Gli altri alcaloidi, per le loro caratteristiche farmacologiche e per lo stato chimico-fisico possono aumentare o attenuare l’azione della morfina sono la narcotina, la codeina, la papaverina e la tebaina.
Oggi l’oppio viene coltivato soprattutto per produrre l’eroina che viene sintetizzata dalla morfina attraverso un processo chimico. Alla famiglia degli oppioidi, i derivati dell’oppio, appartengono sia sostanze con funzione terapeutiche ed analgesiche che sostanze stupefacenti.

La conoscenza dell’ oppio risale a tempi remoti, i sumeri, gli egizi e i romani lo utilizzavano per le proprietà calmanti o antidolorifiche; con la rivoluzione industriale del 1800, trova ampia diffusione grazie al basso costo, tanto da portare a vere e proprie forme d’abuso.
In piccole dosi provoca un eccitamento dei centri nervosi che provocano uno stato di serenità, benessere, euforia cui, poi, segue uno stato di depressione, sonnolenza e possibili disturbi all’apparato digerente ed alla circolazione.
L’abuso provoca tossicomania con forte deperimento ed elevata dipendenza fisica.

Lo sapevi che:

  • Nelle civiltà greca e romana l’oppio ricorreva nei miti ed era presente in moltissimi tipi di pozione messi a punto dai medici. A seguito della grande diffusione nel 1800 dell’uso dell’oppio si avviarono studi scientifici su questa sostanza, i quali portarono nel 1804 Armand Séquin ad isolare il principio attivo di tale droga, chiamandolo morfina.
  • La morfina è stata la prima sostanza stupefacente ad essere prodotta su scala industriale. A prezzi tali da favorire una delle più gravi epidemie d’abuso della storia; ed è la base da cui viene sintetizzata l’eroina.
  • Il nostro organismo è capace di produrre autonomamente delle sostanze oppioidi endogene dette endorfine, sostanze chimicamente simili ai derivati dell’oppio che hanno effetti inibenti e depressori sul Sistema Nervoso Centrale. La morfina e l’eroina agiscono sul SNC con meccanismi molti simili a quelli delle endorfine, producendo effetti fisiologici qualitativamente simili ma molto più potenti.

Dubbi e domande:

Anonima,
Che effetti dà l’oppio se fumato o mangiato? Vorrei provarlo…


Breve video del 1935 sulla coltivazione del Papavero da Oppio, prezioso anestetico, coltivazione approvata dal Ministero dell’Agricoltura dell’epoca…